Quando ci si presenta, solitamente si inizia con l'anno di nascita: 1994 (quello fotografico).

 

La prima reflex analogica, una Yashica Fx3 super 2000. Obiettivo raggiunto con i soldi racimolati per la promozione a scuola e con la rottura di un salvadanaio. Un giocattolo se confrontata con le reflex professionali (di oggi, come di allora).

 

L'inizio di un'avventura, prima analogica, poi digitale.

 

Ho iniziato a fotografare perchè volevo rubare e portare con me i luoghi che visitavo. Non potevo accontentarmi di un semplice souvenir: un oggetto che finisce su una mensola a prendere polvere. Volevo rubare "l'anima" dei luoghi visitati. Volevo fermare quei momenti di viaggio e renderli eterni. La risposta a quello che stavo cercando è stata la fotografia, una risposta ovvia, ma non banale.

 

Da lì ho iniziato il mio percorso di adolescente autodidatta. Le "paghette" spese in libri e riviste. Quando la passione è cresciuta sempre di più, la formazione è diventata un vero e proprio trampolino per far volare la professione. Poi l'arrivo di internet e, infine, del digitale che hanno stravolto il modo di fare fotografia, facendo diventare le novità ed i cambiamenti nel modo di fotografare e di post-produrre all'ordine del giorno.

 

Il digitale ha rappresentato sicuramente la possibilità di scattare di più, ma, soprattutto, di poter avere il completo controllo del risultato finale. Dallo scatto alla camera chiara ora tutti i demeriti e qualche merito sono i miei.

 

Tanti cambiamenti, che sono il motore della vita.